Molti "thin client" si configurano automaticamente e funzionano semplicemente collegandoli. Può comunque essere necessario o utile personalizzare i "thin client". Per fare questo, è necessario modificare il file lts.conf
nella directory /etc
del chroot.
Quando LTSP è stato progettato, uno dei problemi da tenere in considerazione era la diversità nelle configurazioni hardware per i "thin clinet". Una qualsiasi combinazione di processore, scheda di rete e grafica disponibile oggi, fra tre mesi, quando sarà necessario aggiungere un nuovo "thin client", potrebbe non esserlo più.
LTSP.org ha stabilito un metodo per specificare la configurazione di ogni singolo "thin client". Il file di configurazione è chiamata lts.conf
e risiede nella directory /opt/ltsp/i386/etc
.
Il formato di questo file consente di avere impostazioni predefinite e personalizzate per ogni "thin client". Se tutti i "thin client" sono uguali, è possibile indicare tutte le configurazioni nella sezione «[Default]».
Questo è un esempio del file lts.conf:
# Global defaults for all clients # if you refer to the local server, just use the # "server" keyword as value # see lts_parameters.txt for valid values ################ [default] X_COLOR_DEPTH=16 LOCALDEV=True SOUND=True NBD_SWAP=True SYSLOG_HOST=server XKBLAYOUT=de ################ #[MAC ADDRESS]: Per thin client settings ################ [00:11:25:84:CE:BA] XSERVER = vesa X_MOUSE_DEVICE=/dev/ttyS0 X_MOUSE_PROTOCOL=intellimouse ############### # A Thin Client Print server # (switch off X by pointing tty7 to shell, # to save ressources) ############### [00:11:25:93:CF:00] PRINTER_0_DEVICE=/dev/usblp0 SCREEN_07=shell ############### # A workstation that executes a specific # command after login ############### [00:11:25:93:CF:02] LDM_REMOTECMD=/usr/bin/myloginscript
I commenti iniziano con il simbolo «#» e continuano fino alla fine della riga
Molti parametri del file lts.conf
necessitano di un valore "vero" o "falso". Per i valori "vero", è possibile usare uno tra Y, y, True o true, per i valori "falso", N, n, False o false.
Questo è il server usato per i valori XDM_SERVER, TELNET_HOST, XFS_SERVER e SYSLOG_HOST se nessuno di questi è specificato. Se si dispone di un computer che svolge la funzione di server per qualsiasi compito, basta indicare l'indirizzo IP e tralasciare gli altri valori. Se questo valore non viene impostato, sarà determinato automaticamente.
Per inviare i messaggi di log a un altro computer diverso dal server predefinito, è possibile specificarlo qui. Se il parametro non è specificato, viene utilizzato il valore del parametro «SERVER».
Impostare a Y se abilitare lo swap NBD. Il valore predefinito è N.
Il server swap NBD può essere eseguito su un qualsiasi server nella rete in grado di gestirlo. È possibile specificare l'indirizzo IP del server. Il valore predefinito è quello specificato in «SERVER».
La porta su cui verrà eseguito lo swap NBD. Il valore predefinito è 9572.
Se si dispone di un disco locale installato sul "thin client" con una partizione di swap, questo parametro consente di utilizzare lo spazio di swap sul "thin client". Il valore predefinito è N.
Se il "thin client" è impostato per avere un'interfaccia testuale, questo valore viene usato per l'host telnet. Se non è impostato, verrà usato il valore di «SERVER».
Utilizzato per generare il file resolv.conf. Non necessario.
Utilizzato per generare il file resolv.conf.
Possono essere specificati fino a 12 script per "thin client". In questo modo si possono avere 12 sessioni su un "thin client", accessibili premendo Ctrl-Alt-F1 fino a Ctrl-Alt-F12.
SCREEN_07 = ldm SCREEN_02 = shell
I valori possibili sono:
ldm: questo è il gestore predefinito. Archivia il nome utente e la password e stabilisce una collegamento sicuro e cifrato al server via ssh. È utile nella maggior parte degli ambienti, ma se si dispone di client o server non molto potenti, i processi di cifratura del traffico di rete potrebbero rallentare le sessioni.
sdm: simile per funzionalità a ldm, ma meno grafico.
startx: questa opzione è utile negli ambienti meno potenti, che non possono supportare la cifratura via ssh. Abilitandolo, è necessario abilitare anche XDMCP per il gestore di accesso gdm. Come amministratore, scegliere → → e nella scheda «Remoto» scegliere «Come locale». È possibile anche fare clic su «Configura XDMCP...» in basso a destra e incrementare «Numero massimo di sessioni remote» fino a un valore maggiore rispetto i client nella rete. Utilizzando questo metodo, tutto il traffico del sistema X attraverso la rete non sarà cifrato.
In questa modalità, i dispositivi locali e l'audio non funzioneranno. Questo problema sarà risolto in una versione futura di Edubuntu.
telnet: telnet in qualsiasi host configurato in TELNET_HOST.
shell: avvia una shell su un "thin client". Utile per eseguire test.
Consultare la directory /opt/ltsp/i386/usr/lib/ltsp/screen.d
per ulteriori script oppure è possibile crearne di propri e poi posizionarli lì.
Possono essere caricati fino a 10 moduli kernel attraverso questa voce. È possibile specificare la riga completa di «insmod», per esempio:
MODULE_01 = uart401.o MODULE_02 = "sb.o io=0x220 irq=5 dma=1" MODULE_03 = opl3.o
Se il valore è un percorso assoluto, insmod verrà usato per caricare il modulo, altrimenti verrà usato modprobe.
Normalmente non è necessario specificare alcun valore dato che la maggior parte dell'hardware è riconosciuta automaticamente.
Ulteriori script RC possono essere eseguiti da ltsp-client-setup. Basta inserire lo script nella directory /opt/ltsp/i386/etc/init.d
e specificare il nome delle script in una di queste voci.
Questo parametro abilita l'audio per il "thin client". Il valore predefinito è Y.
Questo parametro abilita il supporto per dispositivi locali, come CD e chiavi USB. Gli utenti, inserendo le periferiche, dovrebbero vederle sul proprio desktop, dopo averle aggiunte al gruppo fuse. Il valore predefinito è Y.
Consente di specificare una disposizione della tastiera valida per le sessioni TELNET_HOST. Il valore predefinito è en.
Per dirigere XDM a un computer diverso dal server predefinito, bisogna specificarlo in questo parametro. Se non è specificato, viene usato il valore di «SERVER». È utilizzato dallo script «startx».
Stabilisce quale server X viene eseguito sul "thin client". Per schede PCI o AGP, questo parametro non è richieto. Lo script ltsp-client-setup dovrebbe riconoscere automaticamente la scheda. È possibile impostare come valore auto per il riconoscimento automatico.
Se è necessario indicare manualmente il valore, questi sono quelli validi:
ark
ati
atimisc
chips
cirrus_alpine
cirrus
cirrus_laguna
cyrix
dummy
fbdev
fglrx
glint
i128
i740
i810
imstt
mga
neomagic
newport
nsc
nv
r128
radeon
rendition
riva128
s3
s3virge
savage
siliconmotion
sis
sisusb
tdfx
tga
trident
tseng
v4l
vesa
vga
via
vmware
voodoo
Il device a cui il mouse è collegato. Se è un mouse seriale prende il valore di una porta seriale come /dev/ttyS0 o /dev/ttyS1. Non è necessario per mouse con interfaccia PS/2 o USB in quanto vengono rilevati automaticamente.
Dovrebbe esseere rilevato automaticamente. I valori valido comprendono:
sunkbd
lkkbd
vsxxxaa
spaceorb
spaceball
magellan
warrior
stinger
mousesystems
sunmouse
microsoft
mshack
mouseman
intellimouse
mmwheel
iforce
h3600ts
stowawaykbd
ps2serkbd
twiddler
twiddlerjoy
Normalmente non impostato, può essere necessario impostarlo a Y per alcuni mouse a 2 tasti.
Bit per la profondità di colore. I valori possibili sono 8, 16, 24 e 32. 8 bit forniscono 256 colori, 16 ne forniscono 65526, 24 ne forniscono 16 milioni mentre 32 ne forniscono 4.2 miliardi. Non tutti i server X supportano questi valori. Il valore predefinito è 16
È possibile eseguire lo «X Font Server» (XFS) oppure leggere i caratteri dal file system NFS. Il server dovrebbe fornire un semplice metodo per organizzare i caratteri in un unico posto, ma sono stati riscontrati alcuni problemi quando il numero dei "thin client" supera le 40 unità. I valori per questa opzione sono Y e N. Il valore predefinito è N. Se si vuole usare un server di tipi di carattere, è possibile utilizzare la voce XFS_SERVER per specificare quale host svolge il ruolo di server.
Se si sta usando lo «X Font Server» per la gestione dei tipi di carattere, in questa voce è possibile indicare l'indirizzo IP del server. Se non specificato, verrà usato il valore predefinito di SERVER.
Questo imposta il valore HorizSync di X.org. Dovrebbe essere rilevato automaticamente, ma per impostare una risoluzione minore, utilizzare questo parametro.
Questo imposta il valore VertRefresh di X.org. Dovrebbe essere rilevato automaticamente, ma per impostare una risoluzione minore, utilizzare questo parametro.
È possibile creare il proprio file XF86Config e posizionarlo nella directory /opt/ltsp/i386/etc. Quindi, il nome del file deve essere inserito in questo campo. Per esempio:
XF86CONFIG_FILE = XF86Config.ws004
Tutti i file per il supporto delle tastiere sono all'interno di /opt/ltsp/i386. La configurazione di tastiere internazionali è quindi svolta semplicemente configurando X.org. Sono disponibili diversi parametri di configurazione.
Tutti i valori dei parametri derivano dalla documentazione di X.org. Qualsiasi valore sia valido per X.org, lo è anche per questi parametri.
Nel caso si configuri correttamente una testiera internazionale, il team di Edubuntu apprezzerà i vostri commenti e le vostre informazioni, così da poter aggiungere quali valori sono necessari per le varie tastiere internazionali.
Consultare la documentazione di X.org per i valori consentiti.
Consultare la documentazione di X.org per i valori consentiti.
Consultare la documentazione di X.org per i valori consentiti.
Consultare la documentazione di X.org per i valori consentiti.
Consultare la documentazione di X.org per i valori consentiti.
Una stampante può essere collegata a un "thin client" privo di disco. Seriale, parallela o USB, una stampante può essere configurata attraverso queste voci presenti nel file lts.conf:
Il nome del device della stampante. Sono consentiti valori come /dev/lp0, /dev/ttyS0 o /dev/usblp0.
Il tipo di stampante. Scelte possibili sono P per stampanti parallele, S per seriali e U per USB.
Il numero di porta TCP/IP da usare. In modo predefinito viene usata la porta 9100.
Se la stampante è seriale, questo valore indica la velocità. Il valore predefinito è 9600.
Per le stampanti seriali può essere specificato il controllo di flusso: S per software (XON/XOFF) o H per hardware (CTS/RTS). Se non viene specificato nulla, il valore predefinito è S.
Per le stampanti seriali può essere specificata la parità: E "even" (pari), O "odd" (dispari) o N "none" (nessuna). Se non viene specificato nulla, il valore predefinito è N.
Per le stampanti seriali è possibile specificare il numero di bit di dati: 5, 6, 7 e 8. Se non viene specificato nulla, il valore predefinito è 8.